Tra soli quindici giorni, torneremo all’ora solare. E sì, potrà sembrare strano, ma milioni di persone ogni anno si affidano a Google per ricordarsi come fare: “cambio ora solare”, “spostamento orario”, “lancette avanti o indietro”, “ora legale”… Tutte informazioni che la tecnologia oggi gestisce automaticamente, ma per chi ha ancora orologi da polso o da parete, il cambio deve essere fatto manualmente. Una cosa è certa: il ritorno all’ora solare annuncia l’inverno, con il buio che cade presto nel pomeriggio.
Allora, quando si cambia l’ora?
Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023, dovremo spostare le lancette un’ora indietro, regalandoci così un’ora in più di sonno. Le giornate sembreranno accorciarsi “improvvisamente” perché farà buio prima, ma, d’altro canto, avremo un’ora di luce in più da godere durante il giorno. Questo ritmo resterà fino all’ultimo fine settimana di marzo 2024, quando dovremo spostare le lancette un’ora avanti, segnando l’inizio dell’ora legale.
Ma perché si fa questo cambio durante la notte? La risposta è semplice: logistica. Cambiare l’ora tra le 2 e le 3 del mattino minimizza i disturbi, soprattutto per quanto riguarda i trasporti, con i vari cambi, coincidenze e arrivi. E si sceglie di fare questo tra sabato e domenica per ridurre al minimo i disagi, permettendo a tutti di adattarsi gradualmente durante il weekend, quando uffici e scuole sono generalmente chiusi.
Ma quale è lo scopo dell’ora solare? L’ora solare, che ci accompagnerà durante i mesi invernali, è in realtà “l’ora naturale” che dovremmo seguire durante l’anno. L’ora legale, d’altra parte, è un concetto “artificiale”, utilizzato per convenzione. Questa pratica è stata introdotta circa un secolo fa per risparmiare energia, massimizzando l’uso della luce solare e evitando di “sprecare” le preziose ore di luce mattutine. Sebbene alcuni attribuiscano l’idea a Benjamin Franklin, a causa di un articolo satirico scritto nel 1784, la maggior parte degli storici concorda che fu il biologo George Vernon Hudson a proporre per primo l’idea nel 1895. Tuttavia, solo nel 1907 l’ora legale fu proposta come soluzione alla crisi energetica da William Willet, e fu ufficialmente adottata a partire dal 1916. In Italia, questa misura è in atto dal 1966 e, dal 2001, l’ora legale inizia e termina negli stessi giorni in tutta l’Unione europea.
E come ci si adatta al nuovo orario? Ci vogliono alcuni giorni per abituarsi al cambio dell’ora, soprattutto a causa del nostro orologio biologico. Sintomi come stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione, nausea e inappetenza sono comuni. Un buon consiglio è quello di spostare gradualmente gli orari dei pasti e del sonno, magari di quindici minuti per volta.
Dalla domenica del cambio orario in poi, può anche essere utile fare esercizio fisico nel pomeriggio e trascorrere del tempo all’aperto alla luce del giorno. Questo aiuta il corpo a capire che non è ancora il momento di andare a letto. E un’ultima nota: il passaggio all’ora legale in primavera, quando si “perde” un’ora di sonno, può essere particolarmente difficile, soprattutto per chi soffre di insonnia.